introduzione

INTRODUZIONE

Quando si pensò di elaborare un’Unità Didattica, noi responsabili del Laboratorio di Ritmo (Taller de Compàs) di Huelva e Granada, considerammo fondamentale che il progetto fosse diretto a Educatori Sociali, Professori ed Animatori Socio-Culturali cioè a quelle categorie di lavoratori abituati a lavorare in condizioni difficili. Queste, infatti, risultano i gruppi più adeguati alla realizzazione delle attività di seguito descritte con il fine ultimo di dare, attraverso il loro lavoro nella Scuola, un'educazione multiculturale e interculturale che:

- Aumentasse le conoscenze dei professori relative alla comunità gitana (abitudini, costumi, problematiche...);

- Contribuisca all’eliminazione di pregiudizi e stereotipi circa le loro realtà;

- Promuova l'interculturalità ed il rispetto verso le differenze.

Per questo motivo, invece di un'Unità Didattica, credemmo più adeguato stilare una guida di pratiche quale materiale utile nelle mani di esperti che possa servire da approccio al mondo del lavoro interculturale per tutti coloro che si avvicinano per la prima volte alle nostre pagine.

Si ritiene fondamentale, affinchè tali attività abbiano l’efficacia desiderata sulla popolazione studentesca, permettere una loro continuità nel tempo ed un inserimento effettivo delle stesse dinamiche scolastiche, trattandole in maniera trasversale a tutte le aree di studio che rientrano nell’insegnamento nelle scuole. Allo stesso tempo è fondamentale riunire gli sforzi di tutti gli attori partecipi del processo educativo con il fine ultimo di riuscire nell’obiettivo prefissato: l’inclusione socio-lavorativa di particolari collettivi maggiormente esclusi dalla società..

Con questo lavoro pretendiamo raggiungere l’ integrazione di tutti i protagonisti del progetto in una società libera, democratica e plurale. Crediamo che il livello di sviluppo e di salute sociale della stessa società si misuri nel suo sforzo per il riconoscimento ed incorporazione di tutti i suoi membri. Qualsiasi siano le loro differenze.

Speriamo, infine, che gli sforzi e il lavoro qui presentato si avvicinino alla comunità educativa e permettano l’arricchimento di tutti come conseguenza della collaborazione e della conoscenza delle esperienze avute nei paesi partecipanti al progetto.

FONDAMENTI

I gruppi de la Asociaciòn Anaquerando de Granada e los Servicios Sociales Municipales del Comune di Huelva nella Barriada del Torrejòn sono formati da persone che, sentendosi partecipi delle inquietudini e preoccupazioni che presentano i gruppi di migranti e gitani della città, sono disposti ad abbracciare la lotta contro l'esclusione sociale da una visione preventiva. Per questo hanno sviluppato un progetto di intervento destinato alla popolazione infantile che consiste nella messa in marcia di un programma di attività extrascolastiche che mira a fomentare la motivazione e l'interesse verso la scuola e dove, insieme al lavoro con i minori, se ne realizza uno parallelo con le loro famiglie.

Il programma con le sue attività si giustificano per le caratteristiche delle zone oggetto d’ azione giacché non risultano le più adatte alla crescita globale dei bambini i quali, in certe circostanze, trascorrono tanto tempo per strada non avendo alternative migliori per occupare il loro tempo libero (con tutte le conseguenze negative che ne seguono). Ovviamente tutto ciò è dovuto alla mancata conoscenza della cultura gitana e più in generale di altri paesi e culture.

OBIETTIVI GENERALI

Gli obiettivi generali proposti sono:

- Contribuire a stimolare il processo educativo della popolazione infantile di etnia gitana e di altri gruppi di immigrati come mezzo o strumento di formazione e istruzione personale che permetta loro di godere dell’ uguaglianza di condizioni con il resto della popolazione;

- Sviluppare un programma di attività extra-scolastiche che contribuisca ad una migliore adattazione del minore all'ambiente scolastico, incidendo sulla diminuzione dei livelli di assenteismo e fracasso scolare.

- Sviluppare un programma di attività che permettano l’ implicazione e partecipazione dei genitori nei processi educativi dei figli.

- Promuovere la partecipazione e implicazione della direzione e del professorato dei centri scolastici nelle attività programmate permettendo così un intervento globale e congiunto su questa parte della popolazione.

- Stimolare processi di promozione, implicazione e partecipazione nelle dinamiche sociali dell'intorno, delle minoranze etniche in particolare e della popolazione gitana e dei collettivi di immigrati in generale.

- Informare sugli stati attuali in cui si trovano questi collettivi;

- Proporre comportamenti alternativi che, servendosi delle differenze, mirino alla convivenza plurale e all'arricchimento culturale della società;

- Formare i distinti gruppi in modo tale che acquisiscano una consapevolezza totale circa l'interculturalità e che questa si traduca in un’attitudine costante nella loro vita quotidiana;

- Intervenire in quei dibattiti che si generano nei centri scolastici riguardo l'uguaglianza dei cittadini e cittadine indipendentemente dalle loro origini, religione o cultura;

- Rendere visibili nonchè diffondere le situazioni di successo e cambio, priorizzando quegli strumenti e quelle risorse che favoriscono le "buone azioni (buone pratiche)", tanto delle istituzioni come della popolazione.

ATTIVITÀ

Le attività effettuate all'interno del progetto sono strutturate su tre punti fondamentali:

1. Dirette a minori gitani, immigrati e le loro famiglie, che si sono sviluppate fuori dall'orario scolastico (attività extrascolastiche);

2. Dirette alle madri degli alunni delle scuole in cui si è praticato il laboratorio, durante l'orario delle lezioni;

3. Dirette tanto ai professori quanto agli alunni, sviluppandosi nell'orario delle lezioni.

Di seguito vengono dettagliate le attività incluse in ciascun punto così come la metodologia utilizzata per ciascuna di esse.

1. Attività extrascolastiche con minori

L'attività centrale è stata il Laboratorio di ritmo flamenco e altre musiche (Taller de Compas Flamenco y otras musicas). A partire da questo si sono lavorate diverse aree di apprendimento implicando, nelle attività, le famiglie dei minori partecipanti.

Le aree sulle quali si è focalizzato l'intervento sono state:

- Area manuale e di espressione plastica;

- Area del linguaggio, espressione corporale e musicale;

- Area relazionale e affettiva.

Si sono organizzate le attività sotto forma di laboratori diretti ai bambini, ai loro genitori e ad entrambi i gruppi assieme.

Laboratorio per padri e madri (Taller de padres y madres) attraverso il quale si è preteso consapevolizzare e sensibilizzare questi ultimi riguardo tutto ciò che è relazionato al processo educativo dei loro figli. Si è realizzato attraverso:

- Discorsi

- Esposizioni;

- Seminari.

Laboratorio di Plastica (Taller de Plastica) nel quale si è dato sfogo alla creatività e ad una serie di abilità manuali nei bambini, contando sempre con la partecipazione e collaborazione dei genitori. Si è lavorato, tra le tante cose, con:

- Gesso

- Cuoio

- Plastilina

- Argilla.

Laboratorio di giochi (Taller de juegos) in cui vi sono stati:

- Giochi tradizionali delle diverse culture;

- Giochi sportivi;

- Giochi attuali.

Attraverso il gioco si lavora l'importanza dell'apprendimento cooperativo. I genitori possono mettere in pratica le cose apprese nei laboratori pensati specialmente per loro.

Laboratorio di Acquisizione di usi e costumi sociali (Taller de Adquisiciòn de Normas y Habitos Sociales) diretto tanto ai minori quanto alle loro famiglie, nel quale si lavorano una serie di attività, valori e norme che rendono possibile la convivenza familiare e scolastica.

Laboratorio turistico (Taller Turìstico), tramite cui si organizzano gite culturali e ricreative in diverse zone della città e provincia. Allo stesso tempo promuove attività di intercambio e cooperazione.

Metodologia delle attività extrascolastiche

La metodologia utilizzata è stata principalmente partecipativa.

La programmazione delle attività è stata trimestrale ed organizzata in laboratori i cui contenuti ricoprono le tre aree d'azione del Progetto (manuale e di espressione plastica, del linguaggio e corporale, relazionale e affettiva).

Trasversalmente si sono lavorate certe abitudini, valori e condotte che rendono possibili condizioni di uguaglianza con rispetto ai compagni.

Si sono praticate attività specifiche per i genitori in modo che si potesse avere un'implicazione reale ed effettiva degli stessi nel processo educativo dei figli lavorando aspetti quali le loro attitudini verso la scuola, la relazione padre-figli, l'educazione ai valori, etc. Per individuare i bacini di utenza si sono effettuate delle interviste individuali a ciascuna famiglia e si sono stabilite due sessioni di lavoro alla settimana con una durata approssimativa di un’ora.

Gli educatori hanno precedentemente partecipato ad una fase di formazione, direttamente seguita dai Servizi Sociali nel caso di Huelva e dall'Associzione Gitana a Granada, con il fine di conoscere gli obiettivi generali degli stessi e il loro significato nel contesto dei ervizi Sociali Comunitari. Tramite delle riunioni di lavoro si sono elaborati il programma ed i contenuti di ciascun laboratorio. Al termine si è presentato il progetto a scuole e organismi implicati con tale gruppo sociale con l'obiettivo di conoscere le necessità più urgenti e le priorità dei minori, in particolare di etnia gitana, negli stessi ambienti da loro vissuti. Dopo aver ottenuto l'informazione necessaria si è effettuata la chiamata dei minori e delle loro famiglie.

Gli studenti sono stati divisi in due gruppi in base all'età ed i livelli cognitivi. Si è lavorato con loro dal lunedì al giovedì, in orario extrascolastico.

I laboratori si sono effettuati nei Centri Sociali o Scuole dei vari quartieri, in base alle circostanze di ciascuna zona.

I principi generali ispiratori di tale intervento sono stati:

- Messa a punto del progetto: permette una presa di coscienza e sensibilizzazione verso le minoranze etniche;

- Interdisciplinarità: mediante l'intervento di tutte quelle figure professionali capaci di apportare conoscenze ed esperienze al progetto;

- Collaborazioni: mediante la partecipazione di tutte quelle entità ed istituzioni utili al progetto;

- Multidimensionalità: si sono lavorati diversi aspetti relativi all'educazione, salute, ozio e tempo libero, abilità sociali etc.

- Dinamicità: partecipazione attiva di tutte le parti del progetto.

Si sono stabiliti canali di coordinazione che hanno garantito l'efficacia e la continuità delle attuazioni pianificate, una valutazione permanente del seguito ed un informe finale.

2. Attività con le madri:

- Realizzazione di una giornata di reclutamento diretta alle donne i cui figli e figlie siano iscritti nelle Scuole pubbliche delle zone oggetto di intervento.

- Adattazione del materiale didattico alle caratteristiche delle madri delle zone d’intervento.

- Realizzazione di un Laboratorio di Attuazioni;

- Elaborazione di strumenti di valutazione (questionari, registri, assistenza).

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Metodologia delle attività con le madri

La metodologia utilizzata nello sviluppo di questo attività è stata attiva, partecipativa e basata sulla coordinazione tra le diverse istituzioni implicate nel progetto. Il progetto ha portato a termine le seguenti attuazioni:

- Laboratorio di preformazione;

- Laboratorio di abilità.

In relazione al Laboratorio di pre-formazione i contenuti impartiti sono stati adattati ai costumi e caratteristiche della popolazione con la quale si è intervenuti, iniziando dall'idea precedente che avevano i partecipanti riguardo le diverse tematiche trattate.

Le attività eseguite sono state dirette a promuovere la partecipazione delle donne giacché, come detto precedentemente, il laboratorio ha il fine di essere uno spazio di riflessione e apprendimento sui diversi aspetti che formano parte della nostra vita quotidiana.

Queste attività sono state tanto individuali come di gruppo sebbene si siano potenziate di più queste ultime date le caratteristiche della popolazione (scarsa partecipazione e motivazione, bassa autostima...). Il laboratorio si è effettuato in orario mattutino (ore 9-11) dal lunedì al giovedì, terminando ogni giornata con una colazione.

La programmazione del laboratorio è stata eseguita settimanalmente con momenti di valutazione tra le persone responsabili delle stesse attività.

Rispetto al Laboratorio di Abilità i contenuti sono stati redatti poco a poco, a partire dalla conoscenza delle preferenze degli stessi partecipanti.

3. Attività specifiche dirette a professori ed alunni (diffusione della cultura gitana) durante il primo anno

Durante il primo anno, oltre alle attività del laboratorio musicale e del laboratorio di madri e professori, che è finalizzato alla conoscenza delle diverse culture che formano la mappa interetnica delle Zone prese in considerazione, si è svolto un lavoro specifico di diffusione della Cultura Gitana che ha permesso di provare tale metodo per estenderlo ad altre culture durante gli anni successivi.

Blocco 1: storia del popolo gitano

OBIETTIVI SPECIFICI

- Conoscere le origini del popolo gitano, i suoi usi e costumi.

- Conoscere le diverse tappe che il Popolo Gitano ha percorso in Spagna.

ATTIVITA' INIZIALI

- Pioggia di idee.

- Creazione di un collage su parete con riviste, disegni, etc. che rappresentino le idee che si hanno rispetto ai gitani.

ATTIVITÀ DI SVILUPPO

- Lettura del comic: “Conosci i gitani?"

- Creazione di collage murale sulle leggi promulgate sui gitani;

- Elaborazione della mappa dell'India, individuando la zona Punjab, le montagne, i fiumi e laghi più importanti.

- Elaborazione della mappa di Spagna e localizzazione della porta d'entrata dei gitani attraverso i Pirenei.

- Disegno di un carro quale mezzo di trasporti utilizzato durante quest'epoca.

- Passatempo- labirinto, cruci-gramma

- Ideazione di una storia con l’utilizzo delle seguenti parole: viaggio, carro, pellegrinaggio, gitani, ecc.

- Lettura del documento " Hechos del Condestable Don Miguel Lucas de Iranzo".

ATTIVITÀ FINALI

- In assemblea o mediante l'utilizzo di questionari si valutano le attività realizzate, ciò che si è appreso;

- Con i lavori finiti si può creare una cartella e portarla a casa affinché la conoscano i genitori;

- Allestimento di un’esposizione dei lavori realizzati.

Blocco 2: cultura gitana

OBIETTIVI SPECIFICI

- Conoscere ciò che è la cultura di un popolo;

- Conoscere le caratteristiche della cultura gitana e le loro cerimonie;

- Riti culturali più importanti.

ATTIVITÀ DI SVILUPPO

- Disegno di un comic riguardo ciò che si apprezza di più dei gitani;

- Video forum;

- Creazione di giochi, canzoni, ritornelli relativi alla cultura gitana;

- In gruppo, individuazione delle caratteristiche della cultura gitana.

ATTIVITÀ FINALI

- In assemblea, tramite pioggia di idee, cosa significa la parola gitano e che cosa intendo con l'espressione cultura gitana;

- Elaborazione di una lista di parole in "Calò" su "La Cultura";

- Scrittura di un racconto sui gitani;

- Creazione di un'esposizione con i lavori realizzati.

Blocco 3: Famiglia gitana

OBIETTIVI SPECIFICI

- Conoscere l'evoluzione della famiglia gitana nel tempo;

- Conoscere e comprendere i diversi ruoli all'interno delle famiglie gitane.

ATTIVITÀ INIZIALI

- In assemblea o individualmente disegno "La mia Famiglia" ed individuiamo le idee che sottostanno alla nostra idea di famiglia;

- Creare in gruppo un murale che rappresenti il tema "La Famiglia".

ATTIVITÀ DI SVILUPPO

- Disegnare la nostra famiglia e una famiglia gitana. Dar nomi ai componenti e farne un confronto.

- Lettura del racconto Ladislas. Rispondere a delle domande.

- Elaborazione scritta sul tema de “La famiglia".

- Crucigramma "Trova la famiglia di Antonio".

ATTIVITÀ FINALI

- In assemblea o tramite questionari si valutano le attività svolte, ciò che si è imparato;

- Creare un congiunto di parole in "calò" sul tema de "la famiglia"

- Realizzazione di una messa in scena sulla famiglia gitana nella quale si rappresentino i ruoli dei diversi membri dell'unità familiare: nonni, zii, figli, padre, madre, ecc.

- Esposizione dei lavori realizzati.

Blocco 4: Lingua gitana

OBIETTIVI SPECIFICI

- Conoscere le origini del Calò;

- Creare un documento di vocaboli in Calò;

- Conoscere l'evoluzione del Calò nel corso della storia;

- Conoscere i contributi dei vocabolì del Calò nella lingua spagnola.

ATTIVITÀ INIZIALI

- Realizzazione, in gruppo, di un murale (riviste, foto, ecc.) che abbia come tema il Calò.

ATTIVITÀ DI SVILUPPO

- Lettura di un testo e risposte a varie domande;

- Zuppa di lettere. Ricerca del significato di varie parole;

- Colorare un modello di figura umana e chiamare le seguenti parti del corpo: tronco, testa, braccia, gambe, piedi, mani, occhi, orecchie, bocca e naso.

- Imparare numeri cardinali;

- Imparare saluti ed altre espressioni;

- Imparare i mesi dell'anno;

- Imparare i giorni della settimana;

- In una mappa politica della Spagna cercare le seguenti città e darle il rispettivo nome in Calò: Siviglia, Madrid, Granada, Cadice, Valenza e Barcellona.

ATTIVITÀ FINALI

- In assemblea o attraverso questionari si valutano le attività realizzate, ciò che si è imparato;

- Creare una cartella con tutte le parole in Calò incontrate nei vari blocchi studiati.

- Esposizione dei lavori realizzati.

Metodologia diffusione cultura gitana

La metodologia che si utilizzerà è attiva, partecipativa e dinamica. Il lavoro da sviluppare si è strutturato in 4 blocchi che trattano, ognuno, un diverso aspetto della cultura gitana. Difatti troviamo:

- Storia e Origini del Popolo Gitano;

- La Cultura Gitana;

- La Famiglia Gitana;

- La Lingua Gitana.

Ciascuno di questi blocchi tematici si lavorano tramite attività le quali si adattano ai livelli formativi e conoscitivi dell'alunno e dentro i quali si distinguono:

- Attività iniziali che permettano di rilevare la conoscenza che hanno gli alunni sui temi da trattare.

- Attività di sviluppo che permettono di indirizzare ed ampliare la conoscenza dei minori riguardo la comunità gitana;

- Attività finali che permettono di valorare il grado di coinvolgimento degli alunni.

Si ritiene fondamentale, affinché queste attività abbiano un risultato effettivo sulla popolazione scolastica, presentare una perdurabilità nel tempo e che le stesse si inseriscano totalmente nella dinamica scolastica, lavorandole in maniera trasversale da tutte quelle aree del sapere che si insegnano agli studenti.

Perciò il lavoro è durato da Gennaio a Maggio, mantenendo una frequenza periodica, adattandosi, quando possibile, alle dinamiche del centro.

Queste attività si sono pianificate e realizzate congiuntamente tra i promotori del Progetto e i professori dei centri, avvantaggiandosi questi ultimi di un protagonismo speciale nello sviluppo delle dinamiche previste.

Precedentemente alle attuazioni con i minori, si è sviluppato un lavoro con i professori, lavoro basato su queste linee guida:

- Incrementare la conoscenza dei professori sulla realtà della comunità gitana (costumi, abiti, problematiche...);

- Contribuire all'eliminazione di pregiudizi e stereotipi;

- Promuovere l'interculturalità ed il rispetto per le differenze.

Questo lavoro si è considerato di vitale importanza essendo il professore il principale referente dell'alunno, così come il mezzo fondamentale che rende possibile un'educazione multiculturale ed interculturale nelle scuole

VALUTAZIONE:

Per realizzare una valutazione obiettiva, chiara e cosciente, si sono usati indicatori che permettono di estrarre il rendimento quantitativo e qualitativo dell'attività.

Nel presente progetto la valutazione si è realizzata in 3 fasi:

- Valutazione iniziale: si realizza nel momento della finalizzazione del disegno e una volta realizzata la prima attività.La valutazione ha permesso di constatare l'affidabilità del metodo.

- Valutazione continua: questa fase valutativa si è realizzata durante l'intero corso del progetto. La valutazione si è realizzata ogni quindici giorni. I dati estratti sono stati raccolti, successivamente, in informi trimestrali. In questo modo si è potuto correggere le possibili anomalie.

- Valutazione finale: si è misurato il grado di effettività ed efficacia del progetto al concludersi dello stesso. Si è alimentata di tutte quelle realizzate da tutti coloro implicati nel processo: alunni, padri, professori e professionisti responsabili della loro realizzazione.